Ad un ottimo primo tempo non è corrisposta una ripresa altrettanto ottima. Questo è risaltato agli occhi di tutti, senza ombra di dubbio. Come dovrebbe essere risaltato agli occhi di tutti che la Fiorentina a Genova ha fatto un passo in avanti rispetto alla trasferta del San Paolo contro il Napoli. Lo spessore della squadra partenopea è sicuramente superiore a quello della Samp, ma i primi quarantacinque minuti del Ferraris sono stati davvero incoraggianti. Ha funzionato l’attacco con il tridente Simeone Chiesa e Pjaca. La punta argentina ha avuto tre nitide palle gol e la terza di testa l’ha scaraventata alle spalle di Audero. Chiesa ha furoreggiato sulla destra e sulla sinistra facendo impazzire tutta la difesa blucerchiata che affannosamente cercava di fermare il furetto viola. Pjaca ha fatto vedere che il giocatore c’è. Lo si era notato anche nel secondo tempo contro l’Udinese, ieri sera ne abbiamo avuto conferma, peccato solo che abbia gettato al vento due buonissime occasioni per il raddoppio. La ripresa non è andata proprio come dovrebbe. La viola in verde era stanca, la Samp ha alzato il baricentro e alla fine ha trovato il colpo del pareggio con Caprari. A centrocampo la Fiorentina è andata in apnea e al di là di qualche spunto di Chiesa e un tiro di Simeone è stato veramente complicato affacciarsi al limite dell’area di rigore blucerchiata. Certo se nella prima frazione si fosse trovato il raddoppio, sarebbe stata tutta un’altra cosa. Purtroppo con i se e con i ma si va da poche parti e alla fine il risultato è giusto, perché queste partite si rischiano anche di perdere; un po’ come è successo a Napoli: basta una distrazione e si resta a mani vuote. Le prime due trasferte del campionato ci restituiscono una Fiorentina con sette punti e sempre più conscia di poter recitare una parte importante in questo campionato. Adesso non c’è tempo nemmeno di respirare ché arriverà al Franchi la rivelazione Spal. E attenzione perché i ferraresi lo scorso anno hanno fermato per ben due volte la Fiorentina. Al Mazza finì 1-1 e al Franchi invece 0-0. Semplici ex di turno è partito alla grande. E’ vero che per adesso il calendario per gli emiliani non è stato così complicato. Nove punti tra Bologna, Parma, Torino ed Atalanta. Quattro gol fatti e uno solo subito nel nubifragio di Torino. Lunedì sera contro l’Atalanta probabilmente gli emiliani hanno giocato la loro miglior partita. C’era da rinnovare il nuovissimo stadio e Lazzari (da poco convocato in nazionale dal commissario tecnico Roberto Mancini) e compagni hanno regalato una serata memorabile al pubblico spallino accorso in maniera massiccia a seguire la squadra di casa. Il catino del Paolo Mazza si è trasformato in un vero e proprio fortino, dove cori incessanti hanno accompagnato dal primo al novantesimo gli undici in maglia biancazzurra e così sono arrivati la doppietta di Petagna e altri tre punti. Concretezza davanti e compattezza di dietro sono gli ingredienti con cui Leonardo Semplici, ex tecnico della Primavera viola, ha costruito la salvezza lo scorso anno e sta costruendo questo splendido inizio di campionato. Non sarà facile scardinare il bunker ferrarese e servirà un’altra prova superlativa per la Fiorentina. Ancora una volta ci sarà tanto turnover e magari sarà l’occasione per vedere in campo uomini come Dabo Ceccherini, Norgaard, Laurini e magari verrà data un’altra possibilità al giovanissimo Sottil. E per questo Pioli ieri nella conferenza stampa del dopo partita a Marassi si è lamentato dell’orario del prossimo impegno di campionato: sabato alle diciotto. Un po’ troppo presto, visto che ieri a Genova si è smesso di giocare solo alle ventuno e i viola saranno rientrati a Firenze sicuramente oltre la mezzanotte. E, considerato il fatto che, spenti i riflettori del Franchi sabato sera, martedì arriverà di nuovo una trasferta complicatissima al Meazza contro l’Inter di Spalletti, non possiamo altro che dare ragione al tecnico gigliato.