Tutti hanno potuto notare il gesto di Federico Chiesa al gol di Cutrone nel finale di Fiorentina-Verona. Un gesto a suo modo visionario perché zittire uno stadio vuoto non è da tutti. Forse Chiesa ha sentito i fischi per l’ennesima prestazione indecorosa nella sua testa.
Ma è il gesto in sé a non avere alcun senso. E ricorda molto quello di Giovanni Simeone che dopo aver trovato una rete con cui ruppe un’astinenza secolare ebbe la geniale idea di andare a zittire i tifosi (almeno in quell’occasione c’erano). Da lì in poi il rapporto con la piazza si è incrinato e Simeone oggi è al Cagliari.
Insomma per zittire la critica deve parlare il campo non i gesti. Chiesa, tornando a lui, sta facendo una stagione ben al di sotto anche delle aspettative meno ottimistiche, dunque ogni critica alla sua stagione è legittima. Un esterno che, dice, di valere un top club come minimo dovrebbe essere in grado di salvare da solo una Fiorentina impresentabile, ma così non è.
Capiamo le difficoltà del momento, lo stress, la pressione di una classifica non soddisfacente. Ma a questo punto ci sono arrivati loro, i giocatori, Chiesa compreso. Tra l’altro con lo stadio vuoto non sono arrivati neanche arrivati i meritatissimi fischi, quindi tutto sommato a questi giocatori è anche andata bene. Zittire uno stadio vuoto è il gesto di un giocatore che purtroppo non sa più che pesci prendere e che a fine stagione, per il bene di tutti, dovrà essere ceduto.