La Fiorentina va due volte in vantaggio ma in entrambe le occasioni viene raggiunta nel giro di brevissimo o breve tempo. Questa in sintesi la storia di un Roma – Fiorentina in tono minore. Minore il pubblico sugli spalti, minore la posizione in classifica delle due squadre rispetto alle aspettative di inizio stagione, minori l’entusiasmo e l’interesse in genere e non potrebbe essere altrimenti. Così la partita scorre via, senza che avvenga la preventivata vendetta giallorossa dopo l’umiliazione patita a Firenze in Coppa Italia. Segno che l’ambiente romanista è davvero scosso e il mister Claudio Ranieri è capitato lì per caso, solo di passaggio per un finale di campionato che si prospetta imbarazzante. Non sta meglio la Fiorentina. In altri tempi il pareggio in casa giallorossa sarebbe stato accolto positivamente, adesso è soltanto il quindicesimo punticino che nulla aggiunge a una classifica esangue dove il decimo posto è equidistante sei lunghezze dal nono e dall’undicesimo. Tristezza assoluta. Il ritorno di Chiesa in campo, a mezzo servizio in vista della partita del 25 aprile a Bergamo con l’Atalanta che potrebbe dare improvvisamente un senso alla stagione, è comunque incoraggiante. Avanti viola, dunque, domenica allo Stadio Artemio Franchi arriva il Frosinone e al tifoso gigliato non rimane che aspettare tempi migliori. Seguendo comunque la squadra e contestando proprietà e dirigenza o rimandando la protesta più clamorosa all’eventuale uscita di scena dalla Coppa Italia? A quel punto diventerebbe doverosa una riflessione sul come riuscire a smuovere una situazione stagnante che non fa bene a nessuno. Un atto clamoroso e naturalmente lecito dei tifosi, appunto, quale la diserzione alle ultime insignificanti partite di campionato ad esempio. Oppure?