Sono giorni di attesa e di lavoro in casa Fiorentina. Si attende la partita contro il Bologna per capire se qualche giorno di stop forzato ha guarito la Fiorentina vista a Frosinone. Di lavoro certamente a metà, perché al Centro Sportivo in questi giorni si vede solo mezza squadra, più un manipolo di giovani che vengono utilizzati da Pioli per le partitelle in famiglia. Anche perché di portieri non ce n’è rimasto nemmeno mezzo. Lafont, Dragowski (rientrato causa infortunio alla spalla), Ghidotti e Brancolini sono stati tutti convocati con le rispettive nazionali.
Le nazionali, appunto, stanno disputando le loro partite in questi giorni. Stasera tocca alla Nazionale di Roberto Mancini contro il Portogallo. Per vincere il girone ed andare alle finali della Nations League serve un mezzo miracolo: battere stasera il Portogallo (orfano di Ronaldo) e sperare che la Polonia fermi i lusitani nella prossima giornata. In casa Fiorentina interessa soprattutto l’impiego dal primo minuto di Chiesa e Biraghi, due che ormai sembrano aver trovato stabilità pure in Nazionale. Chiesa, inoltre, è l’unico sempre utilizzato da Mancini nella sua gestione, al pari di Jorginho. Motivo per sorridere, perché comunque i due giocatori acquisiscono esperienza internazionale e si confrontano con grandi calciatori europei.
Se l’Argentina questa volta non ha portato benissimo (Pezzella si è infortunato e Simeone è rimasto in panchina nella prima partita), la Serbia ha messo in mostra un ottimo Nikola Milenkovic al centro della difesa, nella vittoria in Nations League contro il Montenegro. Il difensore della Fiorentina ha ripreso la mano con il ruolo da centrale, che potrebbe ricoprire a Bologna vista l’assenza certa di capitan Pezzella.
Infine, la convocazione inaspettata è arriva pure per Norgaard, che ha risposto in fretta e furia alla convocazione della Danimarca per la partita contro l’Irlanda. Un altro piccolo tassello di crescita, in attesa di capire se questi giorni di lavoro al Centro Sportivo abbiano convinto Pioli a fidarsi totalmente di lui già dalla partita di Bologna.