Solo un esperimento poi il tridente Simeone-Muriel-Chiesa è stato accantonato da Stefano Pioli che ha puntato sui primi due mentre ha messo in panchina il Cholito. Al suo posto un attaccante più “soft” o più propenso alla fase difensiva. Abbiamo visto Mirallas, che poi si è infortunato, e ora Gerson chiamato a fare l’attaccante aggiunto ma anche, e soprattutto, il centrocampista aggiunto. Chi gioca in quel ruolo ha il doppio compito: aiutare l’attacco della Fiorentina e dare una mano anche in fase difensiva, ruolo non semplice in cui Pioli non vede adatto un attaccante vero e proprio come Simeone.
Dunque il tridente pesante non lo vediamo praticamente mai, almeno dall’inizio, proprio perché Pioli ritiene di avere una formazione sbilanciata con tre attaccanti di ruolo. Simeone sembra, tra l’altro, perfetto per entrare a gara in corso perché ha corsa, forza e determinazione per incidere quando le squadre cominciano a essere più stanche e si aprono più spazi. Ruolo da comprimario che però non va a genio all’argentino che vorrebbe ritrovare la maglia da titolare.
Il tridente Muriel-Simeone-Chiesa è intrigante e forse attuabile anche dal primo minuto, ma nella testa di Pioli con questo modulo Simeone (o Muriel) dovrebbero saper fare abbastanza bene entrambe le fasi ma ad oggi nessuno dei due si può dire completo in questo senso. Così avanti con Gerson che fortunatamente nelle ultime uscite non ha fatto assolutamente male tanto che a Ferrara ha ritrovato pure il gol che mancava dalla prima di campionato contro il Chievo Verona.