In queste ore in casa Fiorentina c’è un gran silenzio intorno alla vicenda allenatore, il futuro di Beppe Iachini è sul filo del rasoio. Il nome che maggiormente circola negli ambienti gigliati è quello di Cesare Prandelli, sarebbe quindi un ritorno per il mister di Orzinuovi così tanto attaccato alla piazza a dieci anni di distanza dall’ultima apparizione in viola. Andiamo ora a vedere nel suo passato quale modulo ha prediletto per le squadre da lui allenate.
Partendo dall’ultima esperienza in Serie A con il Genoa, possiamo osservare che mister Prandelli ha giocato principalmente con un 4-4-2, nella fase di non possesso si trasformava in un 4-4-1-1 per coprire così quanto più campo possibile. In questo modo l’obiettivo dell’ex allenatore della Nazionale italiana è quello di recuperare immediatamente palloni, gli avversari dunque sono costretti a forzare la difesa. La densità delle squadre di Prandelli in zona palla è veramente il punto di forza, la transizione difensiva è molto aggressiva. Per quanto riguarda la transizione offensiva invece le squadre guidate dal mister bresciano ricercano immediatamente la giocata verticale, giovando delle punte che attaccano la profondità. In fase di possesso invece, i centrali costruiscono, imbastiscono il gioco, si compone un 2-5-3, i terzini di conseguenza si alzano e danno ampiezza all’intera manovra. L’esterno di sinistra, in viola, sarebbe Biraghi (finora titolare) si allineerebbe agli attaccanti dando diverse soluzioni in attacco. Da annotare che a Firenze, Prandelli potrebbe ritrovare Koaumé, da lui sempre stimato ed impiegato nel Grifone vista l’abilità negli smarcamenti. Cesare ha lasciato la Toscana nel 2010, nei suoi anni in viola, ha principalmente messo in campo un 4-2-3-1, il quale si poteva trasformare in 4-3-3 quando serviva una maggior sostanza sul fronte offensivo.
Se fosse davvero lui a guidare i viola (almeno) fino al termine della stagione, come potrebbe piazzarsi in campo la Fiorentina? Il modulo ideale potrebbe rivelarsi il 4-2-3-1 in base ai calciatori che avrebbe a disposizione. Dragowski a difesa della porta viola, in difesa Lirola-Milenkovic-Pezzella-Biraghi, centrocampo a due con Pulgar (Duncan) e Amrabat. In avanti Callejon (Kouamé)-Castrovilli-Ribery a sostegno del centravanti, Vlahovic (Cutrone). Riportare ogni giocatore nel suo ruolo naturale potrebbe rivelarsi la vera svolta per il club gigliato?