Nella sesta serata dei Mondiali di Tokyo, andata in scena dopo l’emozionante premiazione del campione del mondo del lungo Mattia Furlani, torna in azione Nadia Battocletti, promossa in finale nei 5000 metri a cinque giorni dall’argento conquistato sui 10.000. La regina del mezzofondo azzurro si piazza al secondo posto con 14:46.36 in una gara dal ritmo veloce per un turno eliminatorio, dietro alla keniana campionessa olimpica Beatrice Chebet (14:45.59) che l’ha preceduta sulla doppia distanza e in attesa di tornare in pista sabato quando troverà tante avversarie di alto livello. Nella batteria vinta dall’etiope ex iridata Gudaf Tsegay (14:56.46) davanti alla keniana campionessa in carica Faith Kipyegon (14:56.71), fresca di terzo titolo consecutivo nei 1500, eliminate Federica Del Buono che è dodicesima in 15:08.48 e Micol Majori, sedicesima in 15:14.66. Resta fuori dalla finale per soli quattro centesimi l’ottocentista Francesco Pernici: sulla pista bagnata dalla pioggia la sua è una prova di spessore, coraggiosa, sempre nelle posizioni di testa fino a riscrivere di oltre due decimi il primato personale (1:43.84), balzare al quarto posto delle liste italiane di sempre e firmare la migliore prestazione italiana U23, sfilata all’indimenticabile Donato Sabia dopo 41 anni (1:43.88 nel 1984 a Firenze). Si prende il pass diretto per la semifinale degli 800 metri Eloisa Coiro, che in rettilineo trova lo spazio giusto per cogliere il terzo posto con 2:01.86 dopo aver corso all’interno, out invece Elena Bellò (2:02.14). Nella qualificazione dell’alto non superano il turno Asia Tavernini e Idea Pieroni, entrambe con 1,83 al terzo tentativo prima di tre errori a 1,88, quota che a conti fatti avrebbe dato la finale in caso di percorso netto fino a quella misura.
Testo e foto Fidal/Fidal