Vince l’americana Johnson, terza la giapponese Kajimoto
Doppietta. Di nuovo d’argento Ginevra Taddeucci che, dopo quello conquistato nella distanza olimpica, sale sul podio nella cinque chilometri al mondiale di Singapore in corso sull’Isola di Sentosa. La campionessa europea della distanza chiude in 1h02’02″3, conquistando il primo argento iridato della storia della specialità dietro l’invincibile l’australiana Moesha Johnson che bissa l’oro della dieci chilometri in 1h02’01″3. Terza la giapponese Ichika Kajmoto in 1h02’28″9, specialista dello sprint knock out.
Si torna sul podio dopo la medaglia di bronzo di Giulia Gabbrielleschi a Budapest nel 2022 e a doppietta come Arianna Bridi nel 2017 che seguì i doppi double d’oro di Viola Valli nel 2001 e 2003.
Rispetto alla dieci chilometri, Taddeucci non ha solo seguito la scia dell’australiana, ma negli ultimi cinquecento metri ha provato ad attaccarla più volte senza però trovare il buco giusto per passare. E’ stato un duello esaltante, deciso solo negli ultimissimi metri: “C’ho provato perché vedevo la mia avversaria faticare – spiega la ventottenne fiorentina, preparata dalle esperte mani di Giovanni Pistelli e fidanzata con Matteo Furlan, a doppietta ai mondiali di Kazan 2015 coi bronzi nella 5 e 25 chilometri – Alla fine però non ci sono riuscita a passare. Stamattina stavo bene, l’acqua non mi sembrava così calda. Appena vedevo uno spazio provavo ad infilarmi, ma ogni volta che le arrivavo alle spalle Johnson aumentava il ritmo. E’ evidente che dopo il bronzo di Parigi ho acquisito maggiore sicurezza – continua l’atleta tesserata per Canottieri Napoli e Fiamme Oro, cui piacciono Napoli, i Pinguini Tattici Nucleari e i viaggi on the road – Alla vigilia del mondiale sono cresciute le mie aspettative. Mi sentivo pronta nonostante abbia svolto meno allenamenti dopo il percorso verso le Olimpiadi che è stato davvero complesso dal punto di vista sia fisico sia mentale. Due argenti sono una grande soddisfazione e mi aspetto un bel risultato anche con la staffetta, meno nello sprint knock out in cui non sono proprio prestante” conclude la campionessa azzurra che quest’anno ha nuotato tanto, affrontando ben nove gare tra World Cup ed europei di Stari Grad conclusi con l’oro nella 5 km, l’argento nella 10 km e in staffetta.
Decima Giulia Gabbrielleschi in 1h03’40″0. Subito staccata dalle prime, la ventinovenne fiorentina preparata da Massimiliano Lombardi racconta le difficoltà di un anno diverso: “Speravo di ottenere un piazzamento migliore – racconta la nuotatrice di Fiamme Oro e Nuotatori Pistoiesi che dopo la stagione olimpica ha dedicato più tempo alla sua vita extrasportiva, si è laureata e ha quasi completato un master in criminologia e sta ristrutturando un casale familiare – Avevo bisogno di rimettere a posto la mia vita e costruire qualcosa anche fuori. L’ultimo quadriennio è stato ricco di emozioni e medaglia, ma altrettanto stressante. Il ritmo davanti oggi era insostenibile per me”, conclude l’azzurra d’argento in staffetta agli europei.
Breve sintesi. Neanche un giorno e mezzo dalla fine della gara olimpica e appena si leva il sole in sentattotto si tuffano per la 5 chilometri. Si riformano le stesse coppie, con in testa la vicecampionessa olimpica Johnson a fare l’andatura e Taddeucci per i tre giri del quadrilatero da 1.666 in scia. Dietro le solite Pou, De Valdes e Cunha. Il ritmo dell’australiana aumenta nell’ultimo giro e le due di testa fanno il vuoto dopo il secondo rifornimento che saltano a piedi pari. Ad un chilometro l’azzurra ci prova più di una volta provando traiettorie diverse senza successo perché Johnson risponde sempre agli attacchi. Nel cono finale l’ultimo attacco sulla destra, ma la fiorentina non riesce a passare e si bissano le medaglie con la giapponese Kajmoto che si prende il bronzo. Un risultato storico, la prima medaglia iridata della distanza che affianca quella che conquistò Giorgia Consiglio a Roberval nel mondiale di specialità del 2010.
IL PODIO DELL CINQUE CHILOMETRI
1. Moesha Johnson 1h02’01″3
2. Ginevra Taddeucci 1h02’02″3
3. Ichika Kajmoto in 1h02’28″9
10 Giulia Gabbrielleschi 1h03’40″0
Foto di Andrea Staccioli e Andrea Masini / DBM
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I CONVOCATI AZZURRI E ISCRIZIONI GARA
Uomini
Matteo Diodato (Livorno Aquatics): 3 km knockout sprint
Andrea Filadelli (Marina Militare / Superba): 10 km
Marcello Guidi (Fiamme Oro / RN Cagliari): 5 km, 4×1500 km
Gregorio Paltrinieri (Fiamme Oro / Coopernuoto): 3 km sprint, 5 km, 10 km, 4×1500 km
Donne
Antonietta Cesarano (Fiamme Oro / Time Limit): 3 km knockout sprint
Giulia Gabbrielleschi (Fiamme Oro / Nuotatori Pistoiesi): 5 km, 4×1500 km
Barbara Pozzobon (Fiamme Oro / Hydros): 10 km
Ginevra Taddeucci (Fiamme Oro / CC Napoli): 3 km sprint, 5 km, 10 km, 4×1500 km
Lo staff federale guidato dal Capo Delegazione Marco Bonifazi, il coordinatore tecnico Stefano Rubaudo, con i tecnici Fabrizio Antonelli, Massimiliano Lombardi, Giovanni Pistelli, il medico Sergio Crescenzi e il fisioterapista Riccardo Daga. Giudice Daniela Maddaloni.
Di double in double. Prima uno stoico Gregorio Paltrinieri aggiornava l’ennesima pagina dello show dei record e conquista il Secondo Argento ai mondiali di Singapore. Con un dito teso verso rotta e traguardo, capace di fendere il dubbio e zittire il dolore, lucido nel pensiero, determinato fino allo sfinimento, l’olimpionico carpigiano è secondo nella 5 chilometri di Sentosa in 57’29″3, eguagliando il piazzamento della distanza olimpica, così come il tedesco Florian Wellbrock, che vince e scrive la storia in 57’26″4. Terzo il francese vicecampione in carica Marc Antoine Olivier, compagno di allenamenti di Paltrinieri ad Ostia, che chiude in 57’30″4 e precede Marcello Guidi, quarto dopo una gara tutta in rimonta. Il ventottenne cagliaritano preparato da Ivan Sacchi, chiude in 57’32″3.
E’ la diciottesima medaglia iridata di Paltrinieri, campione che soprende per longevità, classe, resistenza, combattività ed entusiasma per la creatività e la capacità di rigenerarsi continuamente cambiando obiettivi.
“Avevo un taping leggero stamattina però l’ho perso dopo il primo giro – racconta il carpigiano, che compirà 31 anni il 5 settembre – E’ stata una gara durissima, più della dieci chilometri. Ero stanco, il caldo influisce. Il dito fa male ma ero incurante del dolore. La gara è stata perfetta, potevo anche rientrare per la vittoria finale. Ultimamente la cinque chilometri mi viene meglio della dieci: però era dura perché c’era molta competitività e bisognava combattere con tanta gente insieme – continua il vincitore di tutto allenato da Fabrizio Antonelli al centro federale di Ostia e tesserato per Coopernuoto e Fiamme Oro – L’anno scorso non avrei mai conquistato una medaglia in una gara così: prima le volevo risolvere di forza; adesso c’è molta più tattica nel mio nuoto e infatti sono riuscito a gestirla bene. Le gare stagionali mi hanno dato tanti feedback e ho affinato la mia strategia. Ci sono state tante situazioni in cui ero in difficoltà per questo è stupenda questa medaglia. A malincuore torno in Italia dopo il fondo. Dopo il Settecolli si era aperto uno spiraglio per il 1500, perché il 14’58 nuotato bello carico mi induceva a pensare che avrei potuto essere da 14’3 basso, però è avvenuto l’incidente al dito che si aggiunge ai fastidi che ancora provo al gomito. Ho bisogno di una revisione prima di ricominciare” conclude SuperGreg, alla nona medaglia iridata nel fondo, la 18esima ai mondiali e l’ottava edizione consecutiva sul podio, che già a Budapest nel 2022 aveva vinto due medaglie con l’oro nella 10 chilometri e l’argento nella 5.
Al suo primo mondiale Marcello Guidi sfiora il colpaccio che solo un totem del fondo come Marc Antoine Olivier gli impedisce: “Sono contento della gara perché l’ho gestita bene e ne avevo anche nel finale – sottolinea l’azzurro di RN Cagliari e Fiamme Oro – E’ un quarto posto che brucia perché avevo risparmiato le energie e ne avevo per agguantare un podio che sarebbe stato inaspettato alla vigilia, ma meritato per la prestazione. All’inizio ho sofferto e sono rimasto imbottigliato nel gruppo, poi sono riuscito a rimontare. Devo migliorare le partenze che mi penalizzano. Ora punto tutto sulla staffetta, siamo forti e proveremo a conquistare la medaglia” conclude l’azzurro, che ha conquistato due argenti ed un bronzo europeo tra Belgrado 2024 e Stari Grad 2025.
Non trova più aggettivi l’allenatore Fabrizio Antonelli: “Gregorio è stato geniale ed è andato oltre le sue possibilità. La situazione del dito era preoccupante e non aveva più la protezione in gara. Per lui solo applausi, ha vinto tre battaglie contro l’australiano Lee, poi con Betlehem e infine con Olivier che è compagno di squadra. Qui ha vinto la sua intelligenza. L’infortunio al dito non ci permetterà di confrontarci in piscina. Voglio ringraziare tutta la squadra. Abbiamo uno staff pazzesco e un gruppo che lo sostiene e cerca di metterlo a suo agio, in ogni condizione. Lui macchina e il pilota, ma dietro c’è un team fantastico che è fondamentale”.
Breve sintesi. Gli ungheresi, in ombra nella dieci chilometri, provano a fare il ritmo. L’olimpionico Rasovsky si stacca subito. Il bronzo olimpico Betlehem lo segue e poi precede, ma a metà gara Wellbrock si prende la testa con il suo ritmo incessante. E’ il break decisivo perché è l’azione giusta mentre si alza l’onda creata dalle petroliere vicine alla baia di Palawan. Paltrinieri risale e si mette ancora una volta nella scia del tedesco volante. Costume azzurro e scuffiato, Supergreg, sofferente all’anulare destro subisce il ritorno dell’australiano Lenn, bronzo della 10 km, che apre la bagarre nel gruppo che segue. A un chilometro dalla fine risale anche il francese vicecampione in carica Olivier, che si mette dietro il tedesco scalzando Paltrinieri che però non ci sta, cambia marcia, cerca spoazio all’esterno, taglia fuori tutti e si mette ai piedi di Wellbrock. Intanto risale anche Guidi che vede uno spiraglio per approfittare dei confronti che lo precedono. Nel finale il panzer rischia qualcosa gestendo il vantaggio accumulato, Supergreg doma la lotta della concorrenza provando anche a compiere il miracolo. Alla fine è un argento che vale un oro. Arrivano tutti con Guidi beffato dal più esperto Olivier, che scala sul podio iridato dopo l’argento dell’anno scorso a Doha.
IL PODIO DELLA CINQUE CHILOMETRI MASCHILE
1. Florian Wellbrock (Ger) 57’26″4
2. Gregorio Paltrinieri 57’29″3
3. Marc Antoine Olivier (Fra) 57’30″4
4. Marcello Guidi 57’32″3
TUTTE LE MEDAGLIE AI MONDIALI DI GREGORIO PALTRINIERI
6 ori, 7 argenti, 5 bronzi
Barcellona 2013 (0-0-1)
Bronzo nei 1500
Kazan 2015 (1-1-0)
Oro nei 1500
Argento negli 800
Budapest 2017 (1-0-1)
Oro nei 1500
Bronzo negli 800
Gwangju 2019 (1-1-1)
Oro negli 800
Argento con la 5 km a squadre
Bronzo nei 1500
Budapest 2022 (2-1-1)
Oro nei 1500
Oro nella 10 km
Argento nella 5 km
Bronzo nella 4×1500
Fukuoka 2023 (1-1-0)
Oro nella 4×1500
Argento nella 5 km
Doha 2024 (0-1-1)
Argento 4×1500
Bronzo negli 800
Singapore 2025 (0-2-0)
Argento nella 10 km
Argento nella 5 km
Foto di Andrea Staccioli e Andrea Masini / DBM – Inside
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