Iniziata ufficialmente la marcia di avvicinamento della Nazionale Italiana Maschile verso Italia-Australia,
primo Test Match degli Azzurri nelle Quilter Nations Series. La partita contro i Wallabies è in calendario sabato 8 novembre alle 18.40 al Bluenergy Stadium di Udine con diretta prevista sui canali Sky Sport e Rai.
Il gruppo Azzurro ha raggiunto Udine nel pomeriggio odierno, domenica 2 novembre, con allenamenti in programma a partire da lunedì 3 novembre.
Nella lista dei giocatori convocati per la partita contro l’Australia c’è anche Louis Lynagh che ha un legame forte, in famiglia, con l’Australia. Classe 2000, nato a Treviso e compirà 25 anni il prossimo 3 dicembre, figlio di Micheal Lynagh, leggenda del rugby che tra gli anni 80 e 90 ha giocato in pianta stabile con la maglia dell’Australia. Il fratello, Tom, nato a Montebelluna il 25 febbraio 2003, ha scelto invece di ripercorrere le orme paterne: al momento sono 7 i caps con l’Australia e 24 i punti segnati.
Una famiglia decisamente improntata sul rugby con i fratelli Lynagh che a novembre non riusciranno a giocare uno contro l’altro causa l’assenza di Tom nella lista dei convocati dei Wallabies.
Louis Lynagh, dopo aver giocato in Premiership con gli Harlequins, ha scelto di tornare nel suo luogo di nascita per iniziare un nuovo capitolo della sua carriera con il Benetton. Ha indossato la maglia dell’Italia in un esordio da sogno: meta e vittoria contro la Scozia allo Stadio Olimpico di Roma il 9 marzo del 2024. Gioca da titolare anche nella partita successiva contro il Galles non andando in meta ma contribuendo alla seconda vittoria consecutiva della gestione Quesada.
Al momento sono sette le presenza in Azzurro condite da due mete. Un avvio di stagione, 2025/26, con il Benetton che ha evidenziato le sue qualità riuscendo a realizzare ben sei mete di cui quattro in una sola partita.
Una delle doti di Louis fuori dal campo è sicuramente il pragmatismo e non farsi prendere da facili entusiasmi. Step by step. Adesso il focus è sulle Quilter Nations Series: “Ogni volta che si può giocare una partita di rugby internazionale è un grande onore, ma avere la possibilità di giocare tre partite in casa davanti a tutti i nostri tifosi e alle nostre famiglie è il miglior momento possibile. Avremo bisogno del supporto di tutti: vogliamo renderli orgogliosi di questa squadra”.
“Sono molto emozionato e onorato di far parte di questo squadra per le partite di novembre. Siamo un gruppo molto talentuoso e darò il massimo in ogni allenamento sperando di avere la possibilità di giocare anche io nelle tre partite. Sono anche molto emozionato di rivedere alcuni dei miei amici nel gruppo azzurro che non vedevo da molto tempo”.
La partita contro l’Australia non sarà un match qualunque per lui: “Sarà un evento importante per la mia famiglia. Purtroppo mio fratello non giocherà, ma sarà a Udine se avrò la possibilità di giocare contro di loro. Non so per chi farà il tifo. L’Australia è una delle squadre più forti al mondo, con tanti giocatori bravissimi e allenatori di livello. Sarà un test molto importante per noi come squadra”.
La famiglia è uno degli argomenti più cari a Louis Lynagh: “Il momento più bello che ho vissuto con mio fratello è stato probabilmente quando lui e tutta la mia famiglia erano a Twickenham per vedermi vincere la Premier League con gli Harlequins. È stato un giorno davvero speciale per me e per tutti gli altri. È stata l’unica volta in cui ho visto entrambi i miei fratelli piangere un po’.”
“Papà non mi ha ancora detto niente, se non che è molto orgoglioso che io sia entrato a far parte dei convocati. Se avrò la possibilità di giocare, dirà altre parole, come sempre. È uno dei miei idoli, se potessi avere una carriera internazionale come la sua o anche solo in parte simile alla sua, sarei molto felice. È una delle mie più grandi motivazioni per continuare a migliorare come giocatore e come persona” ha sottolineato Lynagh.
Chiusura sul gruppo Azzurro: “Ogni volta che ci riuniamo come squadra è sempre divertente, un momento speciale. Siamo tutti molto uniti, frutto anche della cultura di squadra che viviamo ogni giorno. Trascorriamo molto tempo insieme fuori dal campo: quando si tratta di lottare l’uno per l’altro in partita, nessuno si tira indietro” ha concluso l’ala dell’Italia e del Benetton Rugby