Il dopo Udinese ha scatenato la reazione forte di Pradè e spinto la società (ieri) ad alzare l’asticella della concentrazione – e forse con il ds, la voce – nei confronti della squadra che al ’Friuli’ ha avuto la colpa di sottoscrivere un risultato che torna a complicare questa già bistrattata stagione. La Fiorentina, intesa come società, anche su input di Rocco Commisso, vuole che il gruppo dia un immediato segno di reazione. Di riscatto. Di rilancio nel mettere insieme prestazioni e soprattutto risultati che scongiurino il rischio della retrocessione. La prima risposta è attesa già per domani sera. Sì, proprio contro la Roma. E’ quanto scrive La Nazione questa mattina in merito alla situazione interna della Fiorentina.
Tutto bello, tutto giusto ma con un dettaglio che non andrebbe trascurato. Tra quelli contro cui bisognerebbe alzare la voce per lo scempio che ci stanno “regalando” ci sono anche i massimi dirigenti anzi a bisognerebbe partire proprio dal Presidente e poi gli altri dirigenti a cascata. Certo in campo ci vanno i giocatori e la rosa della Fiorentina, sulla carta, è meglio di quanto fatto vedere sino ad ora. Ma che la squadra sia stata costruita senza né capo né coda non è colpa dei giocatori ma della società. Se in campo ognuno si permette di pensare agli affari suoi è responsabilità sempre della società. Se insomma la seconda stagione consecutiva è iniziata male e proseguita peggio è responsabilità di tutti, nessuno escluso: società, allenatore, giocatori. Tutto nello stesso calderone.