La Fiorentina perde a Salerno e manca una grande occasione viste le contemporanee sconfitte di Roma e Lazio che però hanno giocato contro Inter e Milan. Dunque dopo questa giornata nulla è cambiato ma quella contro la Salernitana non è una sconfitta normale per tanti aspetti. Primo: la paura negli occhi e nelle gambe di una Fiorentina scesa in campo già con la sconfitta in testa. Una posizione da vittima sacrificale inspiegabile per chi vuole un posto in Europa. Vero di fronte c’era una Salernitana sulle ali dell’entusiasmo e sospinta dal pubblico ma pur sempre una Salernitana con 30 punti in meno della Fiorentina e 69 gol incassati. Insomma non ci doveva essere partita e se vogliamo così è stato ma al contrario. La squadra di Nicola sembrava quella in lotta per l’Europa mentre quella di Italiano quella destinata alla retrocessione. Per questo non è e non può passare come una sconfitta normale. E’ la dimostrazione che una squadra di mediocri giocatori con un ottimo allenatore può arrivare solo fino a un certo punto. Poi serve la società. Poi servono ben altri giocatori e ben altre alternative. Fiorentina l’allenatore c’è il resto purtroppo no. Ma come detto per l’Europa nulla è perduto anche se il cammino si fa sempre più in salita. Il recupero con l’Udinese diventa determinante per la classifica, per l’umore e per i sogni della Fiorentina. Altra squadra non imbattibile e con la pancia piena vista la salvezza ormai acquisita. Ora tocca alla Fiorentina fare la voce grossa e prendersi tre punti determinanti per continuare a sognare. Ancora una volta si chiede a questa squadra di andare oltre le proprie possibilità per coronare un sogno. Dipende tutto da loro.